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Malattia VS Benattia

Aggiornamento: 10 lug 2023

Lo straordinario potere contenuto nel cambiamento di prospettiva interiore


Se la malattia è arrivata nella nostra vita, lo ha fatto per risvegliarci


Sono molto affezionata a questa foto.


Febbraio 2017... a pochi giorni da un intervento molto importante al rene, più precisamente pochi giorni dopo l'esportazione di un carcinoma di grado 2 posto nel lobo inferiore del mio rene dx.


Ma procediamo per ordine... voglio raccontarti pubblicamente qualcosa che mi sta molto a cuore e che in questi anni ho condiviso solo con le persone più vicine alla mia vita.



Parlare di temi molto delicati come quello della malattia può non essere propriamente semplice.


Ognuno si confronta con il dolore e la sofferenza che ne deriva in modo molto personale... facendo i conti con le proprie paure, con le proprie convinzioni, con il proprio modo di affrontare quello che, agli occhi di chiunque, potrebbe essere considerato un problema, un incidente di percorso, un mero ostacolo o magari, per chi ci crede, sfortuna!



Nel raccontarti la mia esperienza, voglio provare ad accompagnarti verso un profondo cambio di prospettiva.


Chi di noi non si è trovato, nella propria vita, ad avere a che fare con la malattia?

Che sia stata la propria o quella delle persone a noi care è sicuramente un'esperienza con la quale, prima o dopo, ci siamo confrontati o ci confronteremo.



Quanti di noi, però, hanno "cavalcato" questa esperienza nella piena accettazione e consapevolezza che, se arrivata nella nostra vita, lo ha fatto per risvegliarci?.. per aiutarci ad aprire gli occhi di fronte a qualcosa che, probabilmente, abbiamo tralasciato o trascurato da tempo, se non addirittura ignorato?



Ma torniamo a noi.

Era dicembre 2017. Stavo andando in bicicletta al lavoro. Non ero uscita da neppure 5 minuti di casa che una macchina mi urta e mi fa cadere al suolo.

Non ricordo molto... solo un grande choc e il rumore dell'ambulanza in sottofondo, chiamata da qualche passante che aveva assistito all'incidente.





Arrivo in ospedale.

Primo passaggio: eco addome per appurarsi che non ci fosse stato qualche versamento pleurico dai polmoni a causa dell'urto e della successiva caduta.


Passano ore nell'attesa dei risultati... finalmente arrivano ma sembrano non convincere i medici.

Compare una strana macchia in un punto specifico dell'ecografia.


É necessario approfondire.


I medici e il personale infermieristico sono molto scrupolosi all'ospedale Sant'Orsola di Bologna.

Non c'è niente da dire.


Secondo passaggio: TAC con liquido di contrasto.

C'è da capire meglio questa macchia cos'è!


Attese infinite anche dopo questo secondo esame.


É ormai sera. Sono sola al pronto soccorso.

Chiamo un'amica. Le chiedo di raggiungermi.

L'attesa in compagnia è più piacevole... ma il tempo sembra dilatarsi e non avere dimensione.


Finchè....


Finchè non arrivano in tre medici a rivelarmi finalmente la prognosi: si tratta di un tumore al rene di ben 8 cm.


Il tempo si ferma, tutto intorno a me sembra scomparire.

I medici mi tranquillizzano... portano subito la mia attenzione sulla fortuna di averlo scoperto!

Non essendoci stati sintomi pregressi ne marcatori tumorali per i reni, la caduta dalla bicicletta appare come una benedizione.


Mi sento un pò intontita dopo la notizia... ma allo stesso tempo, una parte profonda di me è stranamente tranquilla.


É arrivato il momento di occuparmi seriamente della mia salute... non solo fisica quanto anche mentale ed emozionale. E questa notizia me lo ha dichiarato senza alcun sottinteso.


Non ho più tempo da perdere in pensieri, emozioni e situazioni che prosciugano la mia energia.

Inizia la fase del riordinare dentro per portare guarigione fuori e in ogni cellula.


Il medico di riferimento fissa la data dell'intervento per il 6 febbraio.


La situazione sembra essere abbastanza sotto controllo. Non è necessario intervenire di urgenza ma allo stesso tempo, dalla biopsia, non ci può essere una visione chiara della "natura" dell'intero tumore. Per questo bisognerà attendere fino al giorno stesso dell'intervento.


Ed essendo grande 8 cm, come da protocollo europeo, sarà quasi certamente necessario procedere all'asportazione totale del rene, per una questione di sicurezza.


Ovviamente non è quello che voglio e ovviamente non manco di far sentire ai medici la mia voce e il mio punto di vista!





La fede buddista, coltivata negli anni, mi sostiene e mi dona la certezza del superamento di qualsiasi ostacolo.

Così, intuitivamente, vado molto oltre la narrativa medica e decido di credere nell'impossibile: il mio rene potrà essere preservato nella sua forma e dimensione originaria e, prima di ogni cosa, integro e sano!!



Non mi inoltro nel raccontarti i particolari di come ho trascorso i miei giorni, dall'incidente in bicicletta all'intervento. Sappi solo che è stato il periodo più intenso e vitale della mia vita.

Ho ribaltato da capo a piedi le mie convinzioni e ho iniziato un viaggio all'interno di me stessa, alla ricerca di risorse interiori ancora inesplorate!


La mia visione olistica della vita,

approfondita grazie al buddismo e integrata con la disciplina dello Yoga e delle cure energetico/vibrazionali sperimentate negli anni, mi hanno fin da subito portato a percepire la connessione inscindibile e immediata che esiste tra corpo e mente.


E di come la malattia possa alimentare "lo spirito di ricerca della via" per il praticante spirituale.


Così ho deciso di risalire la china e recuperare il filo conduttore e originario della mia esperienza, fino ad arrivare al manifestarsi del tumore.



Si sono susseguiti giorni di ricerca, di preghiera, di esplorazione delle mie emozioni, di cura profonda e di perdono. Giorni di ammissione e consapevolezza delle mie responsabilità. Di condivisione con il mio maestro e con lo splendido sangha buddista che ha sostenuto ogni mio passo.





E ora non resta che arrivare al tanto atteso 6 febbraio.


Entro in sala operatoria con uno stato d'animo abbastanza sereno. Firmo il consenso per l'eventuale asportazione del rene, come da protocollo.

Non posso fare altrimenti. I medici, solo ad operazione iniziata, potranno valutare cosa è bene fare per la mia salute e per evitare potenziali, rischi futuri.


Dentro di me mantengo saldo il mio desiderio iniziale,

pur accettando, allo stesso tempo, qualsiasi eventualità. Non posso prevedere il futuro ma posso stabilire la rotta del mio cuore nel presente e mantenermi focalizzata sul mio desiderio, pur liberandomi dell'attaccamento al risultato.


Posso decidere di affidarmi e, allo stesso tempo, di lasciare andare il controllo sugli eventi futuri che, in ogni caso, prescindono da me.


Posso curare tutto ciò che è in mio potere: i miei pensieri, le mie emozioni, le mie parole e le mie azioni... e aprire la mia vita alla benevolenza di un universo generoso e colmo di amore che mi ama e che sostiene il mio cammino.


In fondo, non ho nulla da perdere!





Entro in sala operatoria e dopo pochi secondi tutto è buio e sprofondo in un sonno profondissimo.

Il potere dell'anestesia!


Riapro gli occhi in camera. Ricordo poche cose del mio risveglio ma non dimentico l'arrivo del chirurgo che mi saluta e mi racconta com'è andata.


In più di un occasione avevo disquisito con lui sul mio punto di vista relativo alla malattia e su come ognuno di noi debba essere responsabile in prima linea della propria cura e della propria guarigione, oltre qualsiasi forma di delega.


Sarò, di certo, parsa una rompiscatole arrogante ai suoi occhi... ma comunicare ciò in cui credevo, all'epoca (e lo è tutt'ora!) è stato parte integrante della mia esperienza di risalita e del mio percorso di rinascita!


Insomma... entra in camera, mi guarda e mi dice: "Alla fine hai visto che è andata esattamente come volevi tu?.. Il tuo rene è salvo!"


Inutile descriverti la gioia nel ricevere questa notizia. Puoi immaginarla bene!


Avevo desiderato questo con tutta me stessa, accettato di lasciare andare e, infine, ottenuto tutto ciò che il mio cuore aveva deciso, fin dall'inizio!

Sono uscita dall'ospedale il giorno in cui mi vedi in foto, rilassata e sorridente, accanto alle mie compagne di stanza e sostenitrici nel percorso.


Il tumore, in quanto ben circoscritto, è stato asportato totalmente. I margini sono stati ripuliti accuratamente così da permettere al mio rene di rimanere quasi intatto e integro.


E a distanza di pochi mesi, alle prime ecografie, risultava essere già ricresciuto e aver recuperato la sua forma originaria. Che dire! Ciò che può sembrare impossibile ai più non è detto che lo sia per chi crede e ha fede, oltre ogni dubbio ed esitazione.


E non è finita qui! Non ho dovuto fare alcun intervento di chemio o di radio terapia e l'unica cura farmacologica affrontata nel post operatorio è stata l'Oki, per sostenere i dolori della ferita.



Ad oggi sono passati esattamente 6 anni, continuo a fare i miei controlli di routine, sono molto serena a riguardo e questo episodio sembra ormai un ricordo lontanissimo.



Mi sento molto grata e fortunata nel poterti raccontare, oggi, la mia storia. Comprendo quanto tutto questo non sia scontato.



In alcun modo voglio farti credere che in tutta questa esperienza non ci siano stati momenti duri, di stanchezza, di scoraggiamento o di perdita della fiducia. Ne voglio farti credere di essere una super eroina che affronta qualunque ostacolo a testa alta e senza mai vacillare.


Assolutamente niente di tutto questo!


Voglio solo portarti ad osservare come il modo in cui ci raccontiamo le nostre esperienze possa essere rilevante sull'andamento delle stesse.

Se, all'arrivo della notizia, avessi deciso di percepirmi sfortunata o priva di potere e risorse interiori per andare avanti...

Se avessi nutrito la paura e lo scoraggiamento piuttosto che la fede...

Se avessi delegato esclusivamente ai medici la buona riuscita del mio intervento senza sentirmi responsabile dell'andamento della mia salute...

Se non avessi coltivato e nutrito la mia parte spirituale... probabilmente le cose non sarebbero andate propriamente così come te le ho raccontate.



L'atteggiamento che poniamio nell'affrontare gli ostacoli e gli incidenti di percorso che la vita ci mette di fronte è davvero fondamentale.


Così come il potere contenuto nell'orientare i nostri pensieri, parole ed emozioni verso circoli virtuosi e non viziosi per la nostra vita,


E così, mi piace pensare che la mal-attia può incredibilmente trasformarsi in ben-attia, in una preziosa occasione di crescita e sviluppo interiore, in cui riusciamo ad attingere a risorse impensate, a scoprire il nostro potenziale, a rivelare i nostri talenti al mondo.


Alla guarigione è infatti seguito un periodo di pulizia nei miei rapporti, di nuove consapevolezze in ogni campo della mia vita e di preziosa presa in carico dei miei sogni più nascosti!

Una vera e propria rinascita nella luce, come mi piace definirla!





Ma ora voglio lasciarti un piccolo promemoria per punti che possa farti da bussola interiore quando andrai alla ricerca di questo cambio di prospettiva!


  1. Considera gli ostacoli come grandi occasioni per il tuo sviluppo;

  2. Accetta di lasciare andare il concetto di sfortuna e inizia a credere che non esiste fortuna o sfortuna fuori di te ma esperienze che arrivano nella tua vita per insegnarti qualcosa;

  3. Assumiti la piena responsabilità del tuo percorso;

  4. Abbandona le critiche, le lamentele e tutto ciò che esaurisce la tua energia;

  5. Coltiva la tua parte spirituale nel modo che senti più consono per te;

  6. Circondati di persone virtuose che ti sostengono e incoraggiano la tua crescita e il tuo sviluppo. Se non le hai ora nella tua vita, apriti alla possibilità di incontrarle. Ce ne sono più di quelle che immagini!

  7. Se ti senti in difficoltà, apriti in piena sincerità e senza alcuna vergogna alla richiesta di aiuto. Confrontarti con altre persone ti permetterà di espandere il tuo punto di vista e di comprendere meglio la tua situazione;

  8. Osa credere e coltiva la fede, anche se non segui una specifica religione. La fede prescinde da qualunque regola o appartenenza, in quanto vive nel tuo cuore.

  9. Esci dal ruolo di vittima e diventa il primo protagonista della tua storia.

  10. Apriti anche nel dolore, senza temere di mostrare la tua vulnerabilità.


Sei meravigliosamente perfetto così come sei, nella tua imperfezione e nelle tue difficoltà!

Accogliti totalmente... e lascia che ogni parte della tua storia, anche la più difficile, diventi pietra miliare per la tua meravigliosa vita.



 


E ora voglio salutarti con un piccolo dono, una poesia di Charlie Chaplin.

Ogni volta che la leggo, mi ricorda quanto la Vita sia un meraviglioso viaggio di scoperta.


Te la allego in audio... poniti in una posizione comoda, chiudi i tuoi occhi e lasciati andare all'ascolto della mia voce.


Ognuna delle parole che ascolterai è interamente dedicata a TE!







 


E se sentirai il bisogno di essere accompagnato nel tuo viaggio verso un cambiamento di prospettiva interiore e vuoi approfondire meglio questo tema in un percorso individuale di Life Coaching, puoi dare un'occhiata al percorso che ti propongo!






Se avrai bisogno di pormi delle domande relativamente al percorso, compila il form e scrivimi più in dettaglio le tue domande ed esigenze. Ti risponderò il prima possibile!


Allego qui il tasto che ti riporta direttamente al form!





 


"Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto e al momento giusto e che tutto ciò che mi accadeva aveva un preciso significato. Da allora ho imparato ad essere sereno. Oggi so che questa si chiama fiducia in sé stessi."



Charlie Chaplin




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